La Chiesa di San Biagio
Con molta probabilità la chiesa di San Biagio a Vignole, quando fu costruita, era un oratorio. L'antica costruzione pare sia stata edificata e poi donata intorno all'anno 1080 dalla contessa Matilde di Canossa. La Chiesa di San Biagio si chiamava così per la sua dipendenza da San Michele Arcangelo a Vignole o Carpineta.
La Chiesa conserva nelle sue mura interrate e tamponate, tangibili riferimenti storici di volte e finestre ad arco gotico (Foto2). Arco dell'altare minore, qui il sacerdote effettuava il lavaggio dei piedi, durante la funzione che precedeva la Santa Pasqua (Foto3). Eppure la vecchia chiesa è un racconto vivente trascorso in pianura. Sono ben visibili i rialzamenti eseguiti dopo le innumerevoli disastrose inondazioni, succedutosi nel corso dei secoli; la più tremenda fu quella del 1333 (Foto4). Tre metri di limo danno luogo ad una cripta con passaggio sotto la pavimentazione dietro l''altare maggiore. Sono sepolti in sarcofaghi a raggiera sei sacerdoti (Foto5). La Chiesa è stata più volte oggetto di depredazione, poiché non custodita. Una volta, dei ladri, (notizia apparsa sui quotidiani locali) hanno tentato di portare via le campane, ma dovettero rinunciare, poiché non hanno certo il peso o il volume di un semplice mattone! Tanta gente dei Casini si ricorda di quella Chiesa; chi ci ha fatto il chierichetto, chi la comunione, chi si è sposato. Oggi a tenere in piedi quella costruzione sono i ricordi di quelle persone che l''hanno vissuta. La primavera, la Pasqua, le colombe dei contadini vicino, che svolazzavano intorno al campanile, e le campane gioiose annunciavano la resurrezione di Cristo. Oggi no, non più. Quelle campane sono là tristemente in silenzio, lambite soltanto dalle sferzate del vento che ancora riesce ad infilarsi tra le arcate del campanile. Questo fino a quando anche quest'ultimo cadrà come le altre parti della Chiesa (Foto6). All'interno si potevano ammirare addirittura degli affreschi... (Foto7 e 8). Oggi al loro posto vediamo addirittura le travi del soffitto o direttamente il cielo (Foto9).
Oggi la chiesa è ridotta ad un rudere pericolante. Mille anni di storia diroccati nel giro di pochi decenni. Chissà come la prenderebbe la contessa Matilde di Canossa... La chiesa fu abbandonata nel 1959 in favore della nuova chiesa dedicata al Sacro Cuore di Gesù, sulla via Statale. La foto 23 si riferisce a qualche anno dopo la consacrazione.
Quello che ha dato il nome al paese di Casini sono i caseggiati, anche se di essi restano scarsissime tracce. Il popolo era operoso, circa 606 persone e 40 case che tra il 1700 e 1800 si dedicò alla lavorazione dei cappelli di paglia. Tra le testimonianze storiche di rilievo ormai perdute per sempre va indicato un oratorio pubblico sotto l'invocazione di Santo Stefano protomartire, al cui interno vi era una croce d'oro, anche questa andata perduta.