La Storia di Tizzana

"In secoli assai remoti, all'incirca trenta secoli or sono, la piana dell'Ombrone e quella dell'Arno, erano completamente sommerse dalle acque che continuamente aumentavano per le piogge. Questo è il motivo per cui le prime più antiche abitazioni venivano costruite sulle sommità dei poggi e dei monti. Dalla torre di Tizzana partivano le barche e gli zatteroni che attraversavano la pianura, sommersa dai 10 ai 12 metri d'acqua, le quali si portavano a Montemurlo nei monti denominati "di sotto", e a Pistoia denominata "carratica" perché ad esso si giungeva provenendo da Quarrata.

Sino a pochi secoli fa, si potevano vedere sia al castello di Tizzana sia a quello di Montemurlo le campanelle alle quali venivano ancorate le imbarcazioni". Questo è quanto si legge nel libro su "Quarrata e il suo comune" di Celio Gori Gosti all'inizio delle notizie storiche. L'ex parroco di Lucciano, don Giuliano Mazzei, nel suo libro "Terra e gente del Montalbano pistoiese" scrive:

"Una leggenda diffusa fra la gente dice che, tanti e tanti anni fa, ai ruderi delle mura castellane di Tizzana fossero infisse delle campanelle, alle quali si legavano le barche che  andavano sul mare che ricopriva tutta la pianura da Pistoia a Firenze".

Leggenda, niente mare.

Ma una palude quella sì, al tempo dei tempi, quando le acque scendevano dai monti dilagando senza controllo e il poggio sassoso della Gonfalina ancora non era stato tagliato per farle defluire. In seguito il passo della Gonfalina fu liberato facendo così defluire le acque permettendo cosi il prosciugamento della pianura sia fiorentina che pistoiese, compreso (ovviamente) anche il territorio dell'attuale Comune di Quarrata. Comunque le prime tracce documentate su Tizzana risalgono al giugno 1034 ed è contenuto in un inventario di cartulari pistoiesi, il cosiddetto "libro croce". Si tratta di una donazione fatta alla chiesa di San Zenone di Pistoia, una casa collocata appunto a Tizzana con terra e vigne di un certo Rodolfo del fu Pietro.

Successivamente nel 1099 abbiamo un'altra testimonianza. Questa volta si tratta di una concessione di case e di terre fatte al monastero di San Cassiano di Montescalari. Qualche anno dopo, nel 1138, sappiamo di un'altra donazione. Nel relativo documento, insieme al paese di Tizzana, per la prima volta appare citata la chiesa di San Bartolomeo. La prima attestazione della storia politica e giuridica del castello risale al 1200 e ci dimostra una ancora antecedente costituzione del comune di Tizzana come comune rurale sottomesso a quello di Pistoia. Dal "liber focorum", registrato nel 1226, troviamo alcuni dati relativi alla situazione demografica di Tizzana. Sappiamo quindi che il numero dei fuochi, cioè i nuclei familiari, era di 163, tutti popolani. Questi erano divisi in quattro cappelle : San Bartolomeo, San Simone (queste due erano le più popolose), Santa Maria de' Colugi e Capranica. Inoltre da questa registrazione demografica filtra anche qualche notizia sulla composizione sociale degli abitanti del borgo; sappiamo che vi erano due notai, due mastri, un sarto, un fabbro e "uno che viene da altrove".

arco con stemmi

Il castello di Tizzana era considerato dai pistoiesi uno dei capisaldi principali del loro sistema difensivo nei confronti dei fiorentini. Nel 1252 il castello di Tizzana fu per la prima volta teatro di battaglia tra l'esercito pistoiese e quello dei fiorentini. Questi ultimi in quell'anno, dopo aver effettuato diverse azioni militari con lo scopo di devastare le campagne nemiche, marciarono su Pistoia. Giunti a Tizzana nel giugno di quell'anno i fiorentini posero l'assedio al castello, ma gli assediati resistettero: Poco dopo però i fiorentini abbandonarono quella battaglia per correre in aiuto dagli alleati lucchesi che furono attaccati dai pisani e senesi.

Nel 1325 ci provò Castruccio Castracani, che attaccò le tre poderose fortezze della zona di allora: Artimino, Carmignano e Tizzana. Solo Tizzana, grazie alle sue possenti fortificazioni, resistette all'attacco sferratogli dal condottiero lucchese.

In un inventario del 1382, fatto fare dal comune di Pistoia, risulta che il castello di Tizzana presentava "una rocca et una turris.... et una porta cum muris merlatis circumquqaque et aliis fortilitiis".

Nel 1402, in seguito a una ristrutturazione del territorio pistoiese, le podesterie furono ridotte a quattro sole fra cui quella di Tizzana. Nel 1409 furono pubblicati gli statuti della lega e podesteria che poi avranno stralci e aggiunte fino al 1721.

Nel 1523 qualcosa di terribile si abbatté sul territorio pistoiese: la peste. Tizzana fu tra i centri più colpiti.

La storia di Tizzana nel periodo Mediceo e lorenzese, abbastanza oscura, risente della decadenza strategica del castello e della sua perdita d'importanza militare per le mutate condizioni politico-sociali. Avrà il suo simbolo più tangibile nella progressiva scomparsa delle fortificazioni di cui, un pò per volta, non resteranno che gli scarsi ruderi che ancora oggi possiamo vedere.

Al momento si conoscono solo alcune tappe della podesteria di Tizzana. Sappiamo così che nel 1772 fu sottoposta al vicario regio di Pistoia, per essere poi soppressa nel 1838. Da allora il suo territorio passò sotto la giurisdizione del vicario pistoiese.

Anche il comune di Tizzana, analogamente, perse lentamente la sua importanza visto che in pianura andava sviluppandosi il numero degli abitanti e delle attività industriali. A Tizzana rimase solo il nome di comune... ma per pochi decenni. Infatti il 30 luglio del 1959 cederà a Quarrata anche la denominazione di comune ponendo così fine al suo secolare potere civico.

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Oggi questo storico paese mantiene pressoché intatto il suo valore storico e ambientale.

Della sua cinta muraria invece, come gia accennato, restano solo scarsi resti attorno alla porta (restaurata) per la quale si accede al vecchio castello. Su di essa, una volta entrati, possiamo ammirare i vari stemmi dei vari podestà che si sono succeduti nel passato.

Una volta varcata la porta (ad arco) ci si trova di fronte la piazza, dove ai bordi si trova la pieve di San Bartolomeo con accanto la torre campanaria, un tempo la torre di guardia del castello. Al lato della porta si trova l'ex palazzo del podestà, dove era alloggiata la sede del comune successivamente trasferita a Quarrata. Oggi è proprietà di privati. Al posto della rocca o cassero, che sorgeva alle spalle del palazzo comunale, esiste oggi un orto pensile a un livello superiore a quello della stessa piazza. Sempre in piazza della chiesa possiamo vedere il busto marmoreo dell'illustre tizzanese (di adozione) Prof. Cav. Francesco Colzi.

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